Tutti abbiamo, almeno una volta nella vita, ricercato qualcosa su Google, su Bing o su qualche altro motore.
Molti di noi, effettuano centinaia di ricerche ogni giorno che possono riguardare argomenti inerenti il nostro lavoro, i nostri hobby, delle curiosità che vogliamo soddisfare o delle necessità che abbiamo in quel momento.
Quello che però in molti non sanno, o dimenticano spesso, è che questi grandi motori, in cambio del servizio offerto, raccolgono una enorme mole di informazioni sui propri utenti. Tutti questi dati, vengono poi rivenduti a terzi soggetti che li utilizzano per effettuare ricerche di mercato e stilare profili sulle abitudini di comportamento di noi consumatori.
Per questo motivo, in un periodo storico in cui sempre più utenti iniziano ad acquisire consapevolezza della propria digital footprint, il discreto motore di ricerca chiamato DuckDuckGo ha visto crescere vertiginosamente i propri utilizzatori.
DuckDuckGo, infatti, si autodefinisce Il motore di ricerca che non ti traccia e ha come principale caratteristica quella di non raccogliere alcun tipo di informazione riguardante i propri utenti.
Nato nel 2011, ha sempre fatto del rispetto della privacy la propria carta vincente. Esso, infatti, non utilizza cookie traccianti, non colleziona dati riguardanti la navigazione e implementa dei meccanismi per evitare l’invio ai siti delle parole chiave che abbiamo utilizzato per effettuare la ricerca che, se associati al nostro indirizzo IP, permettono di identificare le nostre abitudini.
Per sostenere questa politica di rispetto della privacy, DuckDuckGo fonda il proprio modello di business sulla pubblicità pilotata dalle keywords. Molto semplicemente, quando effettuiamo una ricerca, il motore seleziona le inserzioni pubblicitarie da mostrare in base alle parole ricercate. Se, ad esempio, cerchiamo la parola automobile, probabilmente il motore ci proporrà tra i risultati dei siti che vendono auto.
Grazie a questo semplice meccanismo, non si rende necessario attuare complessi sistemi di tracciamento della navigazione e di raccolta dati atti a mostrare sui vari siti che visitiamo, accanto al contenuto a cui siamo effettivamente interessati, la pubblicità di un prodotto che abbiamo magari visionato il giorno prima e che poi non abbiamo più acquistato. Vi è mai capitato?
Bang
Dal punto di vista delle prestazioni, invece, oltre alle classiche funzioni di ricerca, DuckDuckGo vanta anche alcune funzionalità aggiuntive piuttosto interessanti.
Innanzitutto, nel caso in cui fossimo interessati a svolgere una ricerca all’interno di uno specifico sito (ad esempio Amazon, eBay, Youtube, ecc.), il motore ci mete a disposizione i Bang. Ci basta, infatti, digitare un punto esclamativo nel campo di ricerca per avere immediatamente accesso alla ricerca diretta su migliaia di siti.
Digitando ad esempio !a scarpe effettueremo una ricerca direttamente su Amazon della parola scarpe. Digitando invece !e orologi, cercheremo degli orologi su eBay e così via…
Instant Answers
In secondo luogo, per garantire l’accesso alle informazioni con il minimo sforzo e la massima rapidità, DuckDuckGo implementa anche miglialia di Instant Answers. Se, infatti, inseriamo specifiche parole chiave nel campo di ricerca, motore attiva dei relativi widget strutturati per facilitare la vita degli utenti.
Ad esempio, digitando la parola weather attiveremo il widget del meteo, digitando stopwatch accederemo ad un cronometro, con md5 seguito da un testo avremo la conversione di tale stringa in md5 e così via. Per i più curiosi, a questo indirizzo è possibile consultare la lista completa delle Instant Answers.
In definitiva, DuckDuckGo sembra avere tutte le carte in regola per diventare il motore di ricerca da utilizzare quotidianamente per ridurre in modo significativo la nostra digital footprint e preservare la nostra privacy.