Perché la Net Neutrality ci riguarda tutti?

Il prossimo 14 Dicembre la U.S. Federal Communications Commission, ente che regolamenta il traffico Internet negli Stati Uniti, deciderà se abolire o meno il principio della Neutralità della rete (conosciuto come Net Neutrality). La decisione non riguarda solo la regolamentazione negli USA ma, ovviamente, le ripercussioni saranno di livello globale.

In parole estremamente semplici, la Net Neutrality è quella norma che impedisce ai provider di servizi Internet di penalizzare o favorire il traffico generato da un determinato fornitore di servizi. Per fare un esempio, questa norma vieta all’AT&T di rallentare il traffico di Netflix rispetto a quello Youtube o viceversa.

La ragione ufficiale per l’abolizione della Net Neutrality è che alcuni servizi generano un traffico notevolmente più alto di altri e, per questo motivo, dovrebbe riconoscere un compenso al provider di cui utilizzano le infrastrutture. Il problema, però, è che dare ai provider il potere di scegliere quali servizi favorire e quali penalizzare, significa dare loro l’occasione di stipulare contratti con i migliori offerenti e, di conseguenza, stroncarne i concorrenti rallentandone il traffico fino a renderne sconveniente l’utilizzo da parte degli utenti.

Una situazione del genere potrebbe potenzialmente rappresentare la fine di qualsiasi startup che non sarebbe mai in grado di soddisfare i grandi provider sul piano economico. La stessa Internet Association (composta fra i tanti anche da Facebook, Amazon e Google), si è detta contraria all’abolizione della neutralità.

In Europa, le norme sono differenti, ma il timore è che la scelta della FCC possa avere ripercussioni anche nel Vecchio Continente. Un esempio di cosa potrebbe diventare Internet senza il principio della neutralità è rappresentato dal provider MEO in Portogallo e Vodafone in Spagna. Nell’immagine che segue, (presa dall’articolo al precedente link) vengono mostrate le tariffe MEO per l’acquisto di traffico per specifiche applicazioni. Badate bene: MEO non vende pacchetti di traffico per una tipologia di servizio (messaging, social network o video) come accade ad esempio con Vodafone Italia, ma proprio per determinati servizi (Facebook, Instagram, WhatsApp, ecc.).

Screenshot del sito di [MEO](https://www.meo.pt/internet/internet-movel/telemovel/pacotes-com-telemovel) (su [archive.is](http://archive.is/K91Sg))

Screenshot del sito di [MEO](https://www.meo.pt/internet/internet-movel/telemovel/pacotes-com-telemovel) (su [archive.is](http://archive.is/K91Sg))

Infine, c’è un’ulteriore questione da tenere in considerazione: in Italia, come tutti ben sappiamo, la copertura dei vari provider non è uguale su tutto il territorio nazionale: ci sono zone in cui alcuni provider non sono addirittura presenti. Cosa accadrebbe se il servizio di cui vogliamo usufruire fosse privilegiato da un provider a cui non possiamo abbonarci e fosse invece ostracizzato da tutti gli altri? Non ci resterebbe che rinunciarvi.

Supponiamo, ad esempio, che FastWeb stipulasse un contratto con Netflix e Telecom facesse lo stesso con Infinity. Se a casa vostra non ci fosse la possibilità di attivare una linea FastWeb? Dovreste rinunciare a Netflix e potreste vedere solo Infinity.

Personalmente, io vorrei essere libero di scegliere quali servizi utilizzare. E voi?