Clicca qui! Aiuta a salvare la vita di un gattino!

NO!

NO! NO! e ancora NO!

Non è con un click che si salva un gatto.

Non è con una condivisione che si aiuta un bambino malato.

Non è commentando “Amen” che si dimostra di amare Gesù.

Non è con un like che si risolve il problema dell’immigrazione.

Quando nella vostra bacheca appare un post che vi incoraggia a commentare, condividere, mettere like al fine di dare il vostro personale contributo a costo zero ad una importante causa sociale o religiosa, provate a pensare a quanto segue:

Quando interagite con un post in un qualsiasi social network, questo guadagna una sorta di punteggio che ne aumenta il valore rispetto agli altri post. Maggiore è questo valore, maggiori sono le probabilità che esso compaia nello stream dei vari utenti del social network e, di conseguenza, aumenta anche la probabilità che la pagina che lo ha pubblicato possa ottenere like.

Per via di questo meccanismo, può accadere, ad esempio, che la pagina Io amo Gesù (è un esempio, ogni riferimento a pagine reali è puramente casuale), che per 6 mesi vi ha invitato a commentare Amen sotto ogni post per condividerlo poi agli amici e permettere loro di fare lo stesso, sia riuscita a racimolare 100.000 Mi Piace.

Bene.

È arrivato, dunque, il momento per l’amministratore di vendere la pagina Io amo Gesù ad una qualche aziende disposta a spendere un po’ di soldi per avere una pagina già avviata per la propria attività e che provvederà a modificarne le informazioni e l’identità in Azienda XYZ.

A questo punto, l’ex amministratore di Io amo Gesù, (con un bel po’ di soldi in più in tasca), non dovrà fare altro che creare una nuova pagina che magari questa volta chiamerà Io amo la Madonna e ricominciare tutto da capo.

Dunque, quando navigate nel vostro social network preferito, provate a valutare se l’interazione che state per effettuare può essere davvero utile per voi o per i vostri amici, o se è solo un tentativo di ingannarvi per speculare su di voi.